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Renato Pareti

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Una foto del 1942

ESSERE NONNO > Articoli 2020
Poi, un giorno che guardi Facebook, all'improvviso il passato, quello che conta, irrompe nel presente e fa sconquasso. Ti arriva una foto e sono lacrime immediate! O povero nonno Renato quanto poco ci vuole per parti piangere! Dicono che succeda ai vecchi. Ma qui si tratta di mio papà, quand'era in guerra in Africa e io non c'ero ancora. Che emozione! Lui parlava poco o niente di quei sei anni regalati alla sua patria. Non gli piaceva ricordare le montagnette di morti uno sopra l'altro davanti agli occhi. Cinque anni dopo sarei diventato suo figlio. Caro papà, mi fa un certo effetto vederti così giovane! Ti avevano dato per morto, ma un bel giorno, a guerra finita, sopra uno di quegli aerei aperti, sei ritornato a casa. Poi hai incontrato la Bruna e, insieme, mi avete fatto. Grazie! Siete sempre nel mio cuore. Durante gli scoramenti inevitabili del vivere, il pensiero di voi e della vita che mi avete dato, mi ha aiutato a superarli. Marito, padre e nonno... a mia volta!
Oggi ho una nipotina dolcissima che non hai potuto conoscere Che peccato! E questo grazie anche a te e al fatto di essere tornato su quell'aereo aperto. Nessuno sa cosa gli prepara la vita, ma tra uno spavento e una gioia, se si ha un po' di fortuna si va avanti. Le ruote girano e non ci è dato di sapere quando si stancheranno ...
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